Questi lavori sono forgiati e si impongono nello spazio, seppur con discrezione, snaturati di qualsiasi valore demiurgico e ridotti a semplici produzioni. E’ solo il movimento che l’artista da al complesso di opere ad attivarne un processo di personificazione tale da rendere ogni singolo lavoro il figurante di una processione, meglio ancora una parata che ha del fiabesco. Concludiamo questo breve testo che ha il solo scopo di introdurci alla mostra con un riferimento al neon che insiste a margine della scritta sul muro, precisamente al di sopra del termine Death – Morte. Un punto luminoso ed un’immagine stilizzata di una catena montuosa ci indicano la strada da seguire e ci rendono fascinoso anche un taboo come la morte. La morte come fine, la morte come vetta, la morte come luce.